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L'indirizzo

Bell, crocevia di vintage e contemporaneo all'insegna di una campana

Nella Capitale, nell'aristocratico quartiere Coppedè, ha preso il via il ristorante gestito da Giuseppe Palombini ed Emanuela Teotino. La cucina, dal tono internazionale e romano, è guidata da Gabriele Cordaro, chef con un'esperienza da Bottura

Roma- Quasi un tempio in onore a un campana storica risalente al 1731 delle quali origini non c’e’ traccia. L’unico dato certo è che sempre stata all’interno delle mura di questa nuova meta romana della gastronomia romana aperta a gourmet, viandanti e affezionati del mangiar bene dal 2 gennaio con una passato recente da pizzeria tramutato in un ristorante d’alta cucina. Parliamo di “Bell” (via Chiana 80/86), ristorante da lifestyle collocato in una delle vie di Coppedè, aristocratico e nobile quartiere della Capitale. Il ristorante, dal nome che evoca la campana con grandi finestre sulla via che ricordano il nome della precedente attività ristorativa “Le Finestre”, ha messo nella sua lista delle carte vincenti un mix di vintage e contemporaneo in un ambito di ospitalità fatto da vecchie macchine da scrivere e giradischi d’epoca puntando a sorprendere il cliente di turno sul passato storico proponendo, in onore della campana, che è ben collocata al centro di un muro di fronte al banco bar, le campanelle, tapas di carne, vegetariane, quinto quarto e pesce rivisitate in chiave romana ed elevate a piatto simbolo e ambasciatore dell’intero locale che offre un menù, per il momento solo serale, a un prezzo contenuto che non supera i 25 euro senza vini e 35\40 con i prodotti enologici.


Punto di forza del locale gestito da Giuseppe Palombini ed Emanuela Teotino, che vede in cucina un giovane chef come Gabriele Cordaro con esperienza ad Acquolina Hostaria, Glass Hostaria e all’Osteria Francescana di Massimo Bottura, è lo spessore internazionale della proposta culinaria miscelata con la cucina romana che offre tra i  piatti degli starter una Tartare di ricciola con crema di mais, saba e granita di mela verde o una gustosa Krapfen di pizza con spuma mozzarella, pomodori confit e aria di basilico. Tra i primi eccellono invece la Carbonara da tradizione con guanciale di Bassiano e Pecorino della Sabina, i Tagliolini “36” con capesante scottate, mantecati alla senape  e  i Canederli di piccione, brodo al Porto e topinambur. Deliziosi anche i secondi tra i quali spicca un Polpo fritto con crema di patate, salsa bagna cauda e prezzemolo croccante e il Cervo marinato al cacao, puré affumicato, nocciole, lamponi e demi glace.

Non di poca rilevanza all’interno del locale a due piani da 100 coperti con uno spazio adibito a concerti  dal vivo è il forno a legna che garantisce pizze gourmet con una scelta che va dalla Margherita 2.0 con bufala, emulsione di basilico e pomodori confit alla Patanegra con gorgonzola, noci e miele di castagno a un prezzo tra i dodici e i sedici euro.

Gianluca Pacella

in data:20/01/2016

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