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Confesercenti, cacio e pepe con panna è truffa
A nome dell’associazione di categoria Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio, cui fanno parte i ristoratori romani oltre al comparto nazionale, e come presidente dell’Accademia della Pasta riteniamo offensive le parole del critico gastronomico Giles Coren riportate sul quotidiano britannico The Times dal titolo ‘Il cibo italiano è una truffa: proteggiamo la nostra raffinata cucina inglese’. A quanto pare nel Regno Unito non hanno digerito la nomina della cucina italiana patrimonio immateriale dell’Umanità. Lo dichiara Claudio Pica, presidente dell’Accademia Italiana della Pasta, presidente della Fiepet-Confesercenti di Roma e Lazio e vicepresidente nazionale della Fiepet-Confesercenti.
Da quale pulpito viene la predica, l’Inghilterra - aggiunge - parla di truffa ma la ‘vera truffa’ se entriamo nel merito della questione è la cacio e pepe con la panna, spacciata per di più come piatto autentico e da noi smascherata. Ricetta pubblicata dal celebre sito con sede a Londra e su cui lo scorso agosto abbiamo scritto una richiesta ufficiale di scuse all’Ambasciata Britannica, con il direttore di Bbc Food - la sezione dedicata alla gastronomia della tv inglese - poi costretto a un video di scuse.
Adesso ci risiamo, dopo il prestigioso riconoscimento della cucina italiana come patrimonio Unesco ecco la reazione piccata e scomposta del critico gastronomico inglese, alla faccia del bon ton e dello small talk. Giù le mani dal nostro patrimonio Unesco, i ristoratori romani e italiani non ci stanno, l’Inghilterra se ne faccia una ragione. Anzi, rinnoviamo l’invito a Roma a Sua Maestà Carlo III per degustare un autentico e tradizionale piatto della cucina romana e italiana.
Per Giles Coren “il cibo italiano è una truffa”, quando all’estero imperversa il marketing ingannevole denominato Italian Sounding che in barba agli standard di qualità italiani vede commercializzare prodotti o marchi dell’agroalimentare nostrano – dai salumi alla pasta - come se fossero del Belpaese. Tra i paesi che utilizzano l’Italian Sounding sfruttando il Made in Italy, secondo il Rapporto realizzato da The European House – Ambrosetti per Assocamerestero nel 2022, vi è proprio l’Inghilterra con il 64,9% di prodotti tipici italiani non autentici. Questo è uno dei motivi per cui abbiamo istituito l’Accademia della Pasta, poiché la nomina Unesco pone anche una riflessione sull’importanza della tutela, della formazione e della promozione dei prodotti simbolo dell’agroalimentare italiano.
L’Accademia della Pasta nasce per preservare, diffondere e insegnare la vera cultura gastronomica italiana della pasta, valorizzando i prodotti tipici, le tecniche tradizionali, le ricette originali, la sua qualità e sostenibilità. Un polo di eccellenza nazionale dedicato alla cultura della pasta, che unisca tradizione artigianale, innovazione industriale, competenze professionali - mettendo in rete produttori, mulini, chef, scuole e ricercatori - e formazione specializzata di nuove generazioni con il coinvolgimento degli Istituti Alberghieri Italiani. Infine, sensibilizzare il pubblico sul valore culturale, nutrizionale – quanto del consumo consapevole legato alla biodiversità - ed economico della pasta. Chiederemo un incontro al Ministro dell’Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida, al Ministro della Cultura Alessandro Giuli e ministro del Turismo Daniela Santanché per presentare gli obiettivi e le iniziative dell’Accademia della Pasta”