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Dop&Igp: l'Italia mette tutti in fila. Il Belpaese è leader mondiale per numero di certificazioni

Ad attribuire il primato è il rapporto 2015 Ismea-Qualivita sui comparti agroalimentari. Il valore alla produzione Food e Wine raggiunge i 13,4 miliardi di euro, per una crescita del +4% su base annua e un peso del 10% sul fatturato dell’alimentare

Roma- L’Italia si conferma il Paese con maggior numero di prodotti Dop, Igp, Stg al mondo: al 10 febbraio 2016 si contano nel nostro Paese 805 prodotti certificati, 282 Food e 523 Wine, suddivisi in 569 Dop, 234 Igp e 2 Stg. Dietro il Belpaese seguono Francia (658), Spagna (318), Grecia (250) e Portogallo (173). A livello territoriale, le regioni con maggior numero di certificazioni sono il Veneto e la Toscana con 90 prodotti, il Piemonte con 81, la Lombardia con 77 e l’Emilia Romagna con 73.  Sono 219 i Consorzi di tutela riconosciuti dal Mipaaf, 124 per i prodotti agroalimentari certificati e 95 per i vini Dop e Igp.

Complessivamente- segnala il rapporto 2015 Ismea-Qualivita sui comparti agroalimentari e vitivinicoli Dop e Igp- il valore alla produzione Food e Wine raggiunge i 13,4 miliardi di euro, per una crescita del +4% su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell’industria agroalimentare; il valore delle esportazioni è di 7,1 miliardi di euro, un incremento di oltre il +8% su base annua, per un peso del 21% sul totale dell’export agrolimentare italiano (anno produzione 2014).

Nel comparto Food nel 2014 è stata certificata una quantità pari a 1,47 milioni di tonnellate (+12,6% sul 2013), che ha permesso di raggiungere un valore alla produzione complessivo di 6,4 miliardi di euro per una crescita del +2,5% rispetto al 2013 (+4,2% l’incremento del valore al consumo). L’export, che copre una quota prossima al 40% della produzione, mostra risultati eccellenti nel 2014: con 2,8 miliardi di euro, le esportazioni crescono del +13% rispetto al 2013, con una dinamica quasi doppia rispetto al già rilevante risultato  ell’agroalimentare totale (+7,7%).

La produzione di vini di qualità in Italia è strutturalmente in crescita. Nel 2014 hanno ottenuto la certificazione Dop 13,4 milioni di ettolitri (+7% su base annua). Una lieve battuta d’arresto si è avuta nel comparto delle IGP, attestate a 9,5 milioni di ettolitri di cui quasi 1 milione è stato esportato all’estero sfuso. La quantità certificata complessiva di quasi 23 milioni di ettolitri, vale 7 miliardi di euro alla produzione, per un +5% su base annua. Le esportazioni di vino Dop Igp hanno raggiunto un valore complessivo di 4,3 miliardi di euro (+4%): negli ultimi cinque anni il valore all’export ha avuto incrementi complessivi di oltre il +30% sia nel segmento delle Dopche delle Igp.

I Formaggi rappresentano la categoria principale delle Dop e Igp italiane, con un valore alla produzione di 3,7 miliardi di euro per un’incidenza di oltre il 57% sul totale del comparto Food. La categoria registra trend positivi rispetto al 2013 sia a livello di valore (+1,1%) sia come quantità prodotta (+4,2%). L’export, che copre una quota del 31,9% della produzione, mostra risultati eccellenti nel 2014: con 1,5 miliardi di euro, cresce del +11,4% rispetto al 2013 e rappresenta il 55% del totale delle esportazioni del comparto Food.

Le principali denominazioni – Grana Padano Dop, Parmigiano Reggiano Dop, Gorgonzola Dop – rappresentano da sole oltre il 74% della produzione della categoria e fanno da traino con incrementi che superano il +6% in volume. In termini di valore le crescite relative più consistenti su base annua si registrano per Gorgonzola DOP (+15%), PecorinoRomano DOP (+7%) e Taleggio DOP (+7%). Le esportazioni hanno aumenti rilevanti per la maggior parte delle principali denominazioni, con incrementi percentuali quasi sempre in doppia cifra.

I prodotti a base di carne rappresentano la seconda categoria delle Dop e Igp, con un valore alla produzione di 1,8 miliardi di euro per un’incidenza di oltre il 28% sul totale del comparto Food. La categoria registra trend positivi rispetto al 2013 a livello di valore (+2,2%) a fronte di una sostanziale stabilità come produzione certificata (-0,3%). L’export, che copre una quota del 17% della produzione, mostra ottimi risultati nel 2014: con 446 milioni di euro, le esportazioni crescono del +9,7% rispetto al 2013 e rappresentano il 16,3% del totale delle esportazioni del comparto Food.

Prosciutto di Parma Dop, Mortadella Bologna Igp e Prosciutto di San Daniele Dop rappresentano il 76% della categoria in volume e circa il 70% per valore alla produzione. Fra i prodotti con livelli di produzione più bassi, si registrano incrementi relativi su base annua soprattutto per Salame Felino IGP (+40% in volume) e Prosciutto Toscano DOP (+13,2% in volume e valore). Le esportazioni mostrano aumenti significativi per molte delle principali denominazioni, con incrementi particolarmente consistenti per Bresaola della Valtellina IGP (+85%) e Prosciutto Toscano DOP (+16,5%).

Gli Ortofrutticoli sono la categoria leader delle Dop Igp in termini di volume, ma la terza per valore alla produzione con 467 milioni di euro per un’incidenza di circa il 7% sul totale del comparto Food. Il 2014 è stato un anno molto positivo per la categoria che registra crescite consistenti sul 2013 a livello di valore (+12,2%) e soprattutto come quantità (+26,1%). Anche l’export, che copre una quota del 45,9% della produzione, mostra risultati notevoli: con 267 milioni di euro, le esportazioni crescono del +37,9% rispetto al 2013 e rappresentano il 9,7% dell’export complessivo del comparto Food.

I risultati della categoria dipendono soprattutto dai trend della Mela Alto Adige Igp (+54% volume, +28% valore) e della Mela Val di Non Dop (+6% volume, -5% valore) che rappresentano da sole l’87% della categoria in termini di volume e circa l’80% per valore alla produzione. Ciò vale anche per l’export, il cui valore è assorbito al 93% dai due prodotti, con Mela Alto Adige IGP che presenta un +49% del valore export rispetto al 2013 e la Mela Val di Non DOP un +11%. Si rilevano comunque – in termini relativi – crescite consistenti su base annua anche per altre denominazioni della categoria.

Gli Aceti balsamici presentano ormai una certa rilevanza nel mondo delle Dop e Igp italiane, con un valore alla produzionedi 294 milioni di euro per un’incidenza del 4,6% sul totale del comparto Food. La categoria registra trend positivi rispetto al 2013 a livello di valore (+12,2%) e in misura simile anche in termini di quantità prodotta. L’export assorbe la maggior parte della produzione della categoria (92%) e mostra risultati molto positivi nel 2014: con 496 milioni di euro, le esportazioni crescono del +12,3% rispetto al 2013 e rappresentano oltre il 18% del totale delle esportazioni del comparto Food.

Nella categoria è l’Aceto Balsamico di Modena IGP che caratterizza il comparto, assorbendo il 99% del volume certificato, del valore alla produzione e dell’export.

Gli Oli di oliva Dop e Igp italiani mostrano nel 2014 un valore alla produzione di 56 milioni di euro per un’incidenza di appena lo 0,9% sul totale del comparto Food. Il 2014 è stato un anno difficile per il settore olivicolo oleario, in termini di quantità e qualità della produzione, e questo vale anche per i prodotti certificati: la categoria registra trend negativi a livello divalore (-9,3%) a fronte di un calo più consistente in volume (-14,1%). L’export, che copre più della metà della produzione certificata (55,3%), mostra un calo del -10% in valore. La disponibilità di prodotto ha quindi influenzato anche l’export.

La categoria risulta meno concentrata delle precedenti, anche se le principali denominazioni – Terra di Bari Dop, Toscano Igp e Val di Mazara Dop – rappresentano il 67% della categoria in volume e il 63% in valore. Il calo più significativo fra i prodotti principali è per Toscano IGP (-34% volume, -32% in valore alla produzione, -21% valore al consumo), mentre le altre denominazioni presentano trend molto diversi caso per caso. Per le esportazioni il calo del Toscano Igp (-25%), è compensato in parte dai buoni risultati, soprattutto, del Terra di Bari Dop (+18%) e del Val di Mazara Dop (+18%).

Le Carni fresche sono una categoria formata da cinque denominazioni che raggiunge un valore alla produzione complessivodi 83 milioni di euro per un’incidenza dell’1,3% sul totale del comparto Food. La categoria registra un incremento del +4,7%, su base annua, delle quantità di prodotto certificato. I dati in valore, al contrario, indicano una leggera flessione della produzione rispetto al 2013 (-0,9%). Nella fase al consumo, contemporaneamente, si ravvisa invece un importante aumento del valore delle Carni fresche IG (+25,4%), trainato dai forti apprezzamenti registrati nel 2014. Le esportazioni assorbono una piccola fetta della produzione (4,6%), per un valore all’export di 4,7 milioni (+8,3%).

Il Vitellone Banco dell’Appennino Centrale IGP assorbe il 55% della quantità prodotta nella categoria, anche se mostra una flessione del -5% rispetto al 2013, compensato dagli incrementi registrati dall’Agnello del Centro Italia IGP (produzione quintuplicata rispetto al 2013) e dall’Agnello di Sardegna IGP (+8%). In valore, la consistente crescita al consumo è stata determinata principalmente dal Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP (+28%) e dall’Agnello di Sardegna IGP (+29%). Quest’ultimo è anche l’unico prodotto che viene venduto sui mercati esteri (657 tonnellate, per 4,7 milioni di euro).

 

 

in data:17/02/2016

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