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Il gusto digitale del vino: migliora la gestione dei social ma l’e-commerce è ancora poco presidiato

Analizzata da FleishmanHillard la presenza e le attività online delle prime 25 aziende vinicole italiane per fatturato secondo l’ultima indagine Mediobanca di marzo 2015

Roma- Le cantine italiane devono fare sempre più i conti con il grado di digitalizzazione del mercato enologico e dei consumatori. Presidiati il mobile e i social network più collaudati, restano aperte grandi opportunità legate al search marketing, alla strategia social e all’e-commerce gestito direttamente dai siti web delle aziende (solo 2 su 25). Questi  i risultati della seconda edizione della ricerca condotta da FleishmanHillard, società di consulenza strategica con oltre 80 offici nel mondo e parte del Gruppo Omnicom, che ha analizzato nel mese di aprile 2015 la presenza e le attività online delle prime 25 aziende vinicole italiane per fatturato secondo l’ultima indagine Mediobanca di marzo 2015.

L’analisi ha preso in considerazione parametri sia qualitativi che quantitativi delle principali società del settore del vino Made in Italy - comparto che, secondo i più recenti dati rilasciati da Coldiretti, genera un fatturato superiore ai 10 miliardi di euro (8% dell’industria alimentare nazionale) e un export di 5,1 miliardi (+1,4% sul 2013).

Rispetto al 2014, resta al top della classifica Compagnia De’ Frescobaldi; al secondo posto, guadagnando posizioni rispetto allo scorso anno, si posiziona Casa Vinicola Zonin, seguita da Masi Agricola, che perde una posizione rispetto al 2014,  da Gruppo Banfi, in risalita di 7 posizioni, e da P. Antinori, stabile in quinta posizione.

 

 

  1. A livello di siti web, l’e-commerce “diretto” è ancora appannaggio di pochissimi.

 

  • Resta quasi del tutto non presidiata, con 2 sole aziende sulle 25 analizzate, la disponibilità sul sito corporate di un servizio di e-commerce “diretto”. La difficoltà di adeguare l’intera struttura aziendale e logistica è ancora percepita come ostacolo, mentre online shop di prodotti eno-gastronomici e aggregatori sono in costante crescita. Secondo l’ultimo Osservatorio eCommerce BtoC promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano (2014), l’e-commerce in Italia ha raggiunto un valore complessivo di 13,3 miliardi di euro, +17% rispetto al 2013 in relazione alle vendite da siti italiani (verso consumatori italiani e stranieri). I device mobili, in particolare, sono sempre più protagonisti dell’e-commerce italiano: l’incidenza delle vendite da questi dispositivi (smartphone e tablet) ha raggiunto il 20% del totale e-commerce del nostro Paese.

 

  • Quasi tutte le aziende hanno compreso la necessità di presidiare il mobile. La partita della digitalizzazione e dell’export si gioca soprattutto su questo aspetto, per entrare in contatto con generazioni sempre più abituate a navigare da smartphone e tablet: secondi i più recenti dati rilasciati da Audiweb, il tempo totale speso online è generato per ben il 62,4% dalla fruizione di internet da device mobili.

 

  • E’ tutt’oggi solo parzialmente sviluppata l’ottimizzazione dei siti esaminati, sia in termini di creazione di contenuti ottimizzati che di link autorevoli che rimandano al sito, fattori che favoriscono la presenza del sito stesso nelle primissime pagine dei motori di ricerca.

A livello di canali social, in termini di presenza delle aziende, YouTube ha raggiunto Facebook, a dimostrazione, a distanza di un anno, della maggiore consapevolezza acquisita circa il potere dei contenuti video.

 

  • Le aziende analizzate mostrano in generale, come presenza, un buon presidio dei principali social network: conducono la classifica a pari merito Facebook e YouTube, utilizzati da 17 aziende su 25, seguiti da Twitter con 12 aziende.

 

  • Instagram e Pinterest, due social network più giovani ma dalle grandi potenzialità per il settore enologico, vedono entrambi la presenza di 6 sole aziende delle 25 prese in esame.

 

  • Osservando il presidio dei social network dal punto di vista qualitativo, l’analisi della frequenza di aggiornamento ha evidenziato ritmi un po’ altalenanti, pur non mancando casi di eccellenza. Buona la situazione per Facebook dove, tra le 17 aziende con un account, 13 hanno pubblicato un post sulla propria pagina negli ultimi 7 giorni presi in esami, alcuni con cadenza quasi giornaliera; per YouTube, solo 3 delle 17 aziende con un canale hanno pubblicato un video nell’ultimo mese, mentre 8 solo nell’arco degli scorsi 6 mesi. Piuttosto positivo l’aggiornamento in Twitter, considerando che 8 aziende tra le 12 con un account twittano notizie con una frequenza pressoché quotidiana.

 

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