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Il vino italiano cresce in Cina. L'aggancio ai competitor però non c'è

L'aumento nel Paese del Dragone dei prodotti enologici è cresciuto del 32.7%. Sui ‘fermi imbottigliati’ l'incremento in termini di valore è di 3 volte inferiore ad Australia e Francia

Roma- Record di vendite per il vino italiano in Cina nel 2016 (+32,7%, 120,2mln di euro) ma le distanze con i competitor paradossalmente aumentano. E’ l’analisi dell’Osservatorio Paesi terzi curato da Business Strategies e Nomisma Wine Monitor. Lo studio evidenzia che il totale dei rossi Dop italiani venduti nel gigante asiatico vale dieci volte meno delle importazioni del solo Bordeaux francese. E sui ‘fermi imbottigliati’ la crescita italiana nel 2016 in termini di valore è di 3 volte inferiore ad Australia e Francia, mentre aumenta le distanze anche il Cile.

 “La crescita delle importazioni di vino italiano in Cina nel 2016- spiega il responsabile di Nomisma-Wine Monitor Denis Pantini- è rilevante specie sui vini fermi imbottigliati, che segnano un +39,1% sul 2015 e passano da 74,4mln a 103,5mln di euro (+29,1mln di euro). Ma le distanze aumentano anziché diminuire, nonostante l’Italia fissi la miglior performance in termini percentuali tra i Paesi produttori. In valore assoluto infatti la Francia, che domina a 874,3mln di euro, registra nel 2016 una crescita di 92mln di euro e ancora meglio fa l’Australia, con un incremento di quasi 95mln”.

Secondo l’Osservatorio Paesi terzi, le importazioni di Bordeaux in Cina hanno raggiunto nel 2016 un valore record di 310,6mln di euro (+15,9%), seguite dal Borgogna – 16mln di euro e +21,4% – e dallo spagnolo Rioija, a 14,2mln di euro per una crescita del 43,4%. Indietro le grandi regioni italiane: il cumulato gennaio-novembre (Istat) registra un segno negativo per la Toscana (9,3mln di euro e -3,3% sul pari periodo 2015), seguita dal Veneto in grande rimonta (+44,4% e 4,1mln di euro) e dal Piemonte (+20,2% e 3,7mln di euro).

in data:24/02/2017

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