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Le scorte pre-dazio salvano il vino italiano
Lo rileva Wine Monitor di Nomisma. Bene mercato degli Stati Uniti con un +22% nel primo trimestre
Roma- Con un + 1,5% a valore (2,8 miliardi di euro) e del 2,1% a volume (703,5 milioni di litri) crescono nel primo semestre 2025 le importazioni di vino italiano dei primi 12 mercati mondiali (Usa, Regno Unito, Germania, Canada, Giappone, Cina, Svizzera, Francia, Australia, Norvegia, Brasile e Corea del Sud). Un dato superiore alla media, che si ferma a +1,4% a valore e -1,3% a volume. A rilevarlo è Wine Monitor di Nomisma.
Bene il mercato degli Stati Uniti grazie alle scorte pre-dazi del mercato statunitense. Le importazioni totali statunitensi parlano di un primo trimestre a +22%, a fronte però di un secondo trimestre a -7%. Il trend è simile per gli acquisti di vino dall’Italia: solo l’andamento positivo del primo trimestre ha permesso di chiudere il semestre con un +2,5% a valore (per 1,05 miliardi di euro) e un +7,5% a volume (188,9 milioni di litri).
Risultati soddisfacenti anche per l’import di vino italiano di Canada (+11) e Germania (+10.5%). Al contrario, le importazioni dal Regno Unito segnano un -7,3% a valore. In negativo anche Svizzera (-3,6%), Francia (-5,6%), Norvegia (-4,1%), Cina (-8,5%) e Corea del Sud (-5,9%). Segno più per Giappone (+0,7%) e Brasile (+7,9%)
Il rapporto sulle diverse tipologie di vino, da gennaio a giugno 2025 rallenta la crescita degli spumanti italiani: +1% a valore e +6% a volume nei 12 mercati. Giappone (+12%), Usa (+6,7%) e Cina (+6,3%) sono i più dinamici, in flessione Regno Unito (-6,6% a valore), Francia (-2,4%) e Australia (-4,4%).
Gli acquisti di vini fermi e frizzanti italiani è registrato un +2,1% nei 12 mercati. La Germania, dopo un 2024 in negativo, mette a segno un +14,2% a valore. In positivo anche Canada (+12,4%) e Brasile (+10,4%) e Australia (+14,6%). Male Regno Unito (-8,1%) e Cina.