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Limone di Sorrento, prende il via l'iter di modifica del disciplinare
Ora bisogna attendere sei mesi prima di vedere definitivamente riconosciute le modifiche richieste
La Commissione europea ha pubblicato le modifiche al disciplinare di produzione della IGP “Limone di Sorrento”. Da questo momento in poi - informa il Mipaaf - bisogna attendere sei mesi, come da procedura comunitaria, prima di vedere definitivamente riconosciute le modifiche richieste.
Le modifiche riguardano il metodo di ottenimento del prodotto (la descrizione relativa alle impalcature sotto le quali vengono coltivate le piante di Limone di Sorrento: pur lasciando la preferenza per i pali di legno di castagno, è stato previsto anche l’utilizzo di pali di altro tipo di legno e/o di leghe metalliche; la data di inizio raccolta dei limoni - 1° gennaio anziché 1° febbraio - in considerazione dei cambiamenti climatici verificatisi negli ultimi anni che hanno comportato un cambiamento nei tempi di maturazione del prodotto; il valore della produzione massima di limoni per ettaro, elevandolo da 35 a 45 tonnellate; la resa in succo del limone abbassandola dal 30 al 25 per cento); il legame (l’inserimento di alcuni elementi attestanti l’antica presenza del Limone di Sorrento nella penisola sorrentina e l’importanza che la sua coltivazione ha rivestito per le popolazioni del luogo; l’eliminazione dei riferimenti relativi al tipo di legno dei pali da utilizzare per la costruzione del pergolato); l’etichettatura (possibilità di commercializzare il Limone di Sorrento alla stato sfuso).
Queste ed altre precisazioni sono state introdotte per fornire dati più certi al consumatore, rientrando il tutto in un’ottica di maggiore tutela dei diritti del cittadino ad avere un’informazione sempre più trasparente e puntuale.