Ti informiamo che, per migliorare la tua esperienza di navigazione questo sito utilizza dei cookie. In particolare il sito utilizza cookie tecnici e cookie di terze parti che consentono a queste ultime di accedere a dati personali raccolti durante la navigazione. Per maggiori informazioni consulta l’informativa estesa ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy. L'utente è consapevole che, proseguendo nella navigazione del sito web, accetta l'utilizzo dei cookie.

Home » Agronews » Quote latte, Italia deferita alla Corte di giustizia dell'Unione europea

Agronews

Quote latte, Italia deferita alla Corte di giustizia dell'Unione europea

La decisione della Commissione di Bruxelles è dovuta al mancato rimborso da parte degli allevatori e caseifici indipendenti delle multe pagate dallo Stato. La cifra da recuperare è stimata in 1,752 miliardi di euro

Roma- Le quote latte, prima della fine del regime che le regola (31 marzo), regalano un’altra grana all’Italia. La Commissione Ue ha deciso infatti di deferire l'Italia in Corte europea di giustizia per il mancato rimborso, da parte degli allevatori e caseifici indipendenti, delle multe pagate dallo Stato in loro vece per il superamento dei limiti di produzione individuali previsti dal regime comunitario delle "quote latte". La Commissione stima la cifra da recuperare a 1,752 miliardi di euro. Ogni anno, dal 1995 al 2009, l'Italia ha superato la quota nazionale di produzione assegnata, e lo Stato ha versato alla Commissione gli importi del prelievo supplementare dovuti per il periodo in questione (2,305 miliardi di euro in totale). "Nonostante le ripetute richieste della Commissione - spiega una nota di Bruxelles -, risulta evidente che le autorita' italiane non hanno preso le misure opportune per recuperare il prelievo dovuto dai singoli produttori e caseifici".

Questo comportamento, osserva l'Esecutivo comunitario, "compromette il regime delle quote latte e crea distorsioni della concorrenza nei confronti dei produttori che hanno rispettato le quote e di quelli che hanno preso provvedimenti per pagare gli importi individuali del prelievo supplementare". Una situazione che, come ha sottolineato la Corte dei conti italiana, "e' iniqua anche nei confronti dei contribuenti italiani". La Commissione stima che, dell'importo complessivo di 2,305 miliardi di euro di multe dovute per il periodo 1995-2009, circa 1,752 miliardi di euro non siano ancora stati recuperati. Questo importo sembra considerato in parte perso (211 milioni), in parte rientra in un piano di pagamenti a rate in 14 anni (198 milioni), mentre per i restanti 1,343 miliardi di euro a Bruxelles non si hanno notizie di rimborsi.

"La Commissione stima siano stati tuttora dovutie sanzioni per un importo pari a 1,343 miliardi di euro", si legge nella nota. In realta' una buona parte di quest'importo e' bloccato dai ricorsi presentati nei tribunali dai debitori. A luglio 2014, secondo il Ministero delle Politiche agricole, 597 milioni di euro erano sottoposti a sospensive giurisdizionali e quindi non ancora esigibili.

Il deferimento alla Corte di giustizia costituisce la terza e ultima fase della procedura d'infrazione Ue. La Commissione aveva inviato all'Italia una lettera di costituzione in mora su questo caso nel giugno 2013 e un parere motivato nel luglio 2014. Il ricorso deciso oggi e' motivato dal fatto che, secondo la Commissione, "l'Italia non ha mostrato alcun progresso significativo nel recupero" delle multe pagate dallo Stato al posto degli allevatori.

 

in data:26/02/2015

Cerca

Multimedia

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 4 luglio

  • foto

    Binomio, a Roma arriva la cucina all day long nata in Catalogna

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 27 giugno