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Riso Gallo, spirito ancora giovane per una signora di 160 anni

L’ industria risiera ha festeggiato i 160 anni di vita presentando la Guida Gallo, che ogni anno premia il miglior “Risotto dell’Anno”. Nel 2015 il fatturato è di 108 milioni di euro. Emesso un francobollo celebrativo per ricordare anniversario

Milano- 160 anni, questa è l'età di quell'azienda che non può essere definita una vecchia signora nel comparto agroalimentare italiano, ma che per spirito e reattività è più vicina ai dieci, gli anni che sono passati dalla prima edizione della Guida Gallo, che ogni anno premia e il miglior “Risotto dell’Anno”. "Sono pochi ma fermi i nostri criteri di selezione: selezioniamo i ristoranti di alta qualità che hanno sempre in carta il risotto, siamo partiti con soli 19 chef nella prima guida e ad oggi siamo arrivati a 117" rivela il responsabile della guida Adriano Canever. E' il risotto, spiega, il vero orgoglio italiano e che ancora non è stato esportato in tutto il mondo e snaturato, come può esserlo la pizza o la pasta, troppo il tempo per cucinarlo, troppi i crismi per realizzare un prodotto di alta qualità. E' nato per facilitare il lavoro di chi, invece, nel risotto ripone la propria fede, il Gran Riserva Carnaroli, invecchiato un anno. "Vengono selezionati solo i chicci più grossi, mediamente uno su tre, della stessa dimensione, per garantire una maggior consistenza in cottura e una minor cessione di amido. Purtroppo anche in Italia la cultura del Carnaroli e del risotto non è percepita da tutti, soprattutto nel sud Italia".

L'azienda Riso Gallo  è stata tra le prime, nel 1856, a credere fortemente che il riso sarebbe diventato un vero patrimonio enoculture italiano, fino a diventare ad oggi tra le più grandi riserie d’Europa e tra le più antiche industrie risiere italiane. Detiene una quota di mercato del 22% sul mercato italiano (valori Nielsen DM Quota a Scaffale Riso + Risotti Pronti AT dicembre 2015) e nel 2015 ha realizzato un fatturato di 108 milioni di euro. Il 40% della produzione annuale viene esportata in 77 Paesi del mondo, esportando anche in Cina. Non è la bravura di vendere il ghiaccio agli eschimesi, anche in Cina si sta affermando una richiesta di riso di qualità e anche il risotto si sta introducendo sulle tavole di numerosi ristoranti cinesi. "Eppure il riso viene da lontano, la prima testimonianza risale a ben 10.000 anni fa in India, Thailandia e Cina e da allora è alla base dell’alimentazione di tre quarti dell’umanità" ricorda il giornalista e scrittore Allan Bay, " probabilmente fu Alessandro Magno a farlo conoscere al mondo occidentale e grazie agli arabi si diffuse nel bacino del Mediterraneo, quindi in Italia, principalmente in Piemonte e Lombardia. Mi piace ricordare che per le opere di livellamento dei terreni per la costruzione delle risaie è stata usata la stessa forza lavoro per costruire le piramidi".

Proprio per festeggiare i 160 anni dell'azienda è stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato un francobollo che sancisce l'evento, già inserito nella serie “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”, con una tiratura di ottocentomila esemplari.  In contemporanea è stato proclamato anche il vincitore del concorso dedicato ai giovani talenti della ristorazione dai 18 ai 26 anni per il Premio Gallo "Risotto dell'anno": Sergio Daniel Porras Salazar, studente dell’Istituto di Istruzione Superiore Giovanni Giolitti di Torino con la ricetta “Risotto con burrata, trota affumicata, uova di trota e scorza di limone candita” preparato con il Gran Riserva. 

                                             

 

 

Camilla Rocca

in data:05/10/2016

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