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Sicurezza alimentare, l'Italia è prima in Europa per importazione di cibo contaminato

A ufficializzare il triste primato tricolore è il Daily Telegraph, che ha riportato dati e cifre provenienti dal Dipartimento della Commissione europea Rapid alert system for food and feed (Rasff) che si occupa di controlli sulle irregolarità

Roma- Il Belpaese è in testa alla lista dei Paesi europei per casi di importazione di cibo contaminato e potenzialmente dannoso per la salute. Secondo in classifica, il Regno Unito. A ufficializzare il triste primato tricolore è il Daily Telegraph, che ha riportato dati e cifre provenienti dal Dipartimento della Commissione europea Rapid alert system for food and feed (Rasff) che si occupa a livello comunitario di controlli e segnalazioni sulle irregolarita' alimentari. Secondo l'ente europeo, che ha pubblicato le anticipazioni del rapporto sul suo sito Internet, dal 2009 sino alla fine del 2013 in Italia si sono registrati 2.602 casi di cibo "gravemente rischioso per la salute umana". Secondo, appunto, il Regno Unito, con 1.994 casi.

Nel 2013, in tutta l'Ue, le segnalazioni sono state 3.205, ben 596 delle quali classificate come "alert", relative a cibo dall'elevato rischio. Fra queste, sempre nel 2013, sessanta casi di salmonella in carne proveniente dal Brasile e 53 in carne proveniente dalla Polonia, piu' 43 casi di pesce al mercurio proveniente dalla Spagna e 61 casi di aflatossine presenti in partite di noci e noccioline provenienti dalla Turchia. I cibi ritenuti pericolosi sono stati fermati, nella maggior parte dei casi, alle frontiere e poi notificati al Rasff. Ma in molti casi sono stati rintracciati solamente a seguito dei ricoveri ospedalieri delle "vittime" oppure in seguito a controlli effettuati fra gli scaffali di supermercati o piccoli negozi di alimentari. Spesso, a finire sul banco degli imputati, in casi come il Regno Unito, sono gli "off licence", quei piccoli negozi di periferia, a volte aperti anche 24 ore su 24 e gestiti da extracomunitari.

Si va da funghi radioattivi a bevande energetiche contenenti arsenico, da lattine di birra contenenti pezzi di vetro a pezzi di plastica trovati in una confezione di biscotti bulgari, ancora a confezioni di riso basmati dal Pakistan contenenti pericolose larve di insetti. Inoltre, riporta il quotidiano per quanto riguarda il Regno Unito, olive "al botulino" provenienti dall'Italia, carcasse di agnelli provenienti dall'Argentina e ricoperte di feci e partite di manghi ad alta concentrazione di piombo. Secondo le statistiche diffuse dal Rasff, la Cina e' il paese che esporta verso l'Unione europea il piu' alto quantitativo di cibo pericoloso. Negli ultimi tre anni, ben 1.600 partite di alimentari fermate alle frontiere provenivano dal paese asiatico. L'alto numero di frodi riscontrate, ipotizzano ora gli operatori sanitari, e' anche dovuto alle caratteristiche del mercato alimentare europeo, che spesso si basa, in molti paesi europei, per piu' del 50%, sulle importazioni dall'estero. Ma uno dei motivi sarebbe anche l'efficienza del sistema di controlli, rafforzato l'anno scorso dopo lo scandalo della carne di cavallo finita illegalmente in hamburger di manzo, polpette e piatti pronti surgelati, caso prima scoppiato in Gran Bretagna e poi diffusosi a macchia d'olio in tutta Europa, Italia compresa.

in data:06/05/2014

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