Ti informiamo che, per migliorare la tua esperienza di navigazione questo sito utilizza dei cookie. In particolare il sito utilizza cookie tecnici e cookie di terze parti che consentono a queste ultime di accedere a dati personali raccolti durante la navigazione. Per maggiori informazioni consulta l’informativa estesa ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy. L'utente è consapevole che, proseguendo nella navigazione del sito web, accetta l'utilizzo dei cookie.

Home » Food Mania » Spirits: consumi ridotti negli ultimi tre anni. Alta la richiesta nel weekend

Food Mania

Spirits: consumi ridotti negli ultimi tre anni. Alta la richiesta nel weekend

A rilevarlo è l’Osservatorio Wine & Spirits lanciato da Federvini in occasione dell’Assemblea Annuale e realizzato in partnership con Nomisma e Mediobanca

Roma- Calo generalizzato in Italia del consumo degli spirits:  secondo l’Osservatorio Wine & Spirits lanciato da Federvini in occasione dell’Assemblea Annuale e realizzato in partnership con Nomisma e Mediobanca il 23% dei consumatori ha dichiarato di aver ridotto negli ultimi 2-3 anni il consumo di amari/liquori dolci fuori casa (in ristoranti, winebar, altri locali), contro un 17% di chi ha riscontrato un aumento e un 60% di chi non ha notato cambiamenti. Il saldo si conferma negativo anche nell’ambito dei consumi fra le mura domestiche: hanno affermato di aver diminuito i consumi il 20% dei consumatori mentre è del 14% la quota di chi dichiara di aver aumentato le quantità bevute.

Inoltre, il consumo è sempre più legato al cibo e alla convivialità: l’82% dei consumatori beve amari/liquori dolci principalmente dopo i pasti (89% tra i soli Baby Boomers), mentre solo una quota del 10% (che sale al 14% tra i Millennials) li consuma soprattutto all’aperitivo. Il weekend, indicato dal 67% dei consumatori (78% tra i Millennials) è il momento di consumo preferito.

In merito alle motivazioni di acquisto, gli amari/liquori dolci da consumare in casa vengono scelti soprattutto in base alla marca (il 28% dei consumatori la indica come primo criterio di scelta) , mentre prezzo basso, origine e presenza di ingredienti specifici sono i primi driver di scelta solo per una quota minore di italiani (10%). Sulle modalità di consumo si predilige l’assunzione in purezza, non miscelata, senza ghiaccio (48%), a temperatura ambiente (31%), freddo con ghiaccio (21%).

Quanto ai canali di consumo prevalente, non emergono differenze tra consumi domestici e fuori casa: il 51% dei consumatori italiani ha difatti bevuto amari/liquori dolci soprattutto tra le mura domestiche mentre il restante 49% away from home (il 32% al ristorante/pizzeria e il 17% in winebar). Questi ultimi spendono in media 4,5 euro per un bicchiere di amaro/liquore dolce ordinato fuori casa

in data:29/05/2019

Cerca

Multimedia

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 4 luglio

  • foto

    Binomio, a Roma arriva la cucina all day long nata in Catalogna

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 27 giugno