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Terracina punta sull’innovazione agricola: concluso il progetto Favinnova dedicato alla fragola Favetta
Terracina - Si è concluso il 22 maggio 2025 con un convegno finale a Terracina (Latina) il progetto Favinnova, un’importante iniziativa di innovazione in agricoltura che ha messo al centro la Favetta di Terracina, varietà di fragola simbolo del territorio pontino. L’evento ha rappresentato un momento di sintesi e confronto tra ricerca, imprese e istituzioni, con l’obiettivo condiviso di valorizzare una coltura tradizionale attraverso strumenti e conoscenze
moderne.
Coordinato dalla dott.ssa Patrizia Ferrante, ricercatrice del CREA – Centro di ricerca Olivicoltura, Frutticoltura e Agrumicoltura di Roma, il progetto si inserisce nell’ambito della Misura 16 “Cooperazione” del PSR Lazio 2014-2020, che promuove l’integrazione tra ricerca scientifica e mondo produttivo. La sperimentazione ha coinvolto aziende agricole e
commerciali locali, nonché il Centro di ricerca Servizi Integrati in Agricoltura (S.I.A.) srl di Terracina, costruendo una rete territoriale solida e collaborativa.
Nel corso del convegno, ricercatori ed esperti del settore hanno illustrato i risultati ottenuti nei due anni di attività: dalla gestione fitosanitaria sostenibile alla valutazione qualitativa dei frutti, passando per lo sviluppo di pratiche agronomiche più efficienti e rispettose dell’ambiente. È emerso chiaramente come l’innovazione possa rafforzare la competitività
delle imprese agricole locali senza snaturare l’identità del prodotto.
Punto focale del progetto è stato infatti lo sviluppo di un nuovo genotipo di Favetta, frutto di un programma di miglioramento genetico portato avanti dal CREA-OFA di Forlì e co-finanziato da aziende private. L’obiettivo era migliorare la resistenza e la consistenza del frutto, mantenendone intatte le caratteristiche organolettiche – in particolare il sapore dolce e
l’aroma intenso – e l’aspetto estetico tipico. Le coltivazioni sperimentali sono state condotte nel rispetto del disciplinare della produzione integrata (SQNPI), a garanzia della qualità e della sostenibilità del processo.
L’evento ha visto una nutrita partecipazione di produttori, tecnici agricoli, rappresentanti istituzionali e consulenti del settore, a testimonianza dell’interesse concreto verso progetti che uniscono tradizione e innovazione. «Il progetto Favinnova è un esempio concreto di come la sinergia tra ricerca scientifica e pratica agricola possa portare a risultati tangibili, con
benefici per tutto il comparto», ha dichiarato Paolo Gramiccia, dirigente dell’Area Decentrata Agricoltura di Latina della Regione Lazio.
Nel dibattito finale, si è ribadita l’importanza di continuare a investire in ricerca e trasferimento tecnologico, in particolare attraverso modelli collaborativi che coinvolgano direttamente gli agricoltori. Secondo la coordinatrice Patrizia Ferrante, «è fondamentale che gli imprenditori agricoli siano parte integrante dei processi di innovazione: la loro esperienza
sul campo è una risorsa essenziale per orientare la ricerca verso le vere necessità del
settore».
In un contesto agricolo sempre più esposto a sfide ambientali, economiche e sociali, il progetto Favinnova dimostra che l’innovazione non è solo una leva di sviluppo, ma una necessità strategica per garantire sostenibilità, qualità e redditività. La nuova Favetta di Terracina, con le sue rinnovate caratteristiche, potrebbe rappresentare un’opportunità concreta per rafforzare l’identità produttiva dell’Agropontino e per proiettarla con successo nei mercati nazionali e internazionali.
Per info www.favinnova.it
Redazionale
in data:30/06/2025