Ti informiamo che, per migliorare la tua esperienza di navigazione questo sito utilizza dei cookie. In particolare il sito utilizza cookie tecnici e cookie di terze parti che consentono a queste ultime di accedere a dati personali raccolti durante la navigazione. Per maggiori informazioni consulta l’informativa estesa ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy. L'utente è consapevole che, proseguendo nella navigazione del sito web, accetta l'utilizzo dei cookie.

Home » Agronews » Vendemmia: in arrivo la sesta produzione più scarsa dal dopoguerra ad oggi

Agronews

Vendemmia: in arrivo la sesta produzione più scarsa dal dopoguerra ad oggi

Le previsioni 2014 di Assoenologi segnalano una produzione tra i 41 e i 42 milioni di ettolitri di vino e mosto contro i 48,2 milioni del 2013 con una diminuzione del 13,5%. Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia le regioni più produttive

Roma- La vendemmia 2014 sarà la sesta produzione più scarsa dal dopoguerra ad oggi. A sostenerlo è il Centro Studi dell’Associazione Enologi Enotecnici Italiani (Assoenologi). Le elaborazioni fanno infatti ipotizzare che la produzione di uva possa oscillare fra i 56 ed i 58 milioni di quintali e che, applicando il coefficiente medio di trasformazione del 73%, dovrebbero dare tra i 41 e i 42 milioni di ettolitri di vino, un quantitativo inferiore del 13,5% a quello dello scorso anno (48,2 milioni di ettolitri di vino - dato Istat). Un risultato- si aggiunge – inferiore alla media quinquennale (2009/2013) di 44,9 milioni di ettolitri e a quella decennale (2004/2013) di 46,7 milioni di ettolitri. Ma i dati ufficiali e definitivi- si spiega ancora- si potranno avere solo ad ottobre e cioè non prima che almeno il 5/10% della produzione sia stata conferita.

Dal rapporto l'Italia risulta divisa in tre parti. Il Nord manifesta decrementi di produzione abbastanza omogenei da -10 a -15% rispetto al 2013. Le regioni centrali (Toscana, Marche, Lazio e Umbria) registrano invece incrementi di produzione, sempre rispetto al 2013, che vanno da +5 a +10%. Detto incremento- informano gli esperti del settore- è dovuto principalmente ad un leggero recupero dei decrementi registrati negli anni precedenti. Le regioni meridionali, Isole comprese, si attestano su decrementi che arrivano fino a -30% in Sicilia. Il Veneto dovrebbe essere invece la regione più produttiva con una previsione di 7,8 milioni di ettolitri. Veneto, Emilia Romagna, Puglia e Sicilia insieme nel 2014 dovrebbero produrre oltre 24 milioni di ettolitri, ossia quasi il 60% di tutto il vino italiano.


Dai rilievi la qualità 2014 è alquanto eterogenea, a macchia di leopardo, nel senso che in una stessa regione il buono si scontra con l'ottimo e con il mediocre. Complessivamente il millesimo 2014 è stimato da Assoenologi qualitativamente buono, con punte di ottimo e pochissime di eccellente, ma anche con qualche criticità. Una situazione che potrà comunque essere confermata solo a fine ottobre, visto che ad oggi (5 settembre) è stato raccolto meno del 10% del prodotto. Sarà l'andamento climatico e meteorico del mese di settembre, e di parte di quello di ottobre per alcune varietà tardive, a decidere il livello qualitativo della produzione. Infatti se le prossime settimane decorreranno nel modo più opportuno, ossia con giornate ricche di sole e scarse di pioggia, le possibilità per ottenere vini bianchi profumati, ricchi non solo di acidità ma anche di finezza e freschezza, e vini rossi equilibrati, non sono ancora tutte perse.

Non ci si espone invece sulle previsioni di mercato. Le contrattazioni- segnano- sono ancora minime. Al momento- si precisa ancora - tutti stanno alla finestra e vogliono capire come effettivamente si evolverà la produzione vitivinicola 2014.

in data:16/09/2014

Cerca

Multimedia

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 4 luglio

  • foto

    Binomio, a Roma arriva la cucina all day long nata in Catalogna

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 27 giugno