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Vinitaly ed Expo 2015 giocano di sponda. Sarà ufficializzato a Verona “A taste of Italy”

Il padiglione del vino all’interno del Padiglione Italia dell’Esposizione Universale di Milano sarà presentato nel corso del salone internazionale di settore. L’esposizione enologica è articolata in 91.000 metri quadrati con oltre 4mila espositori

Roma- Sarà l’edizione 2015 di Vinitaly a lanciare “A taste of Italy”, il padiglione del vino all’interno del Padiglione Italia dell’Esposizione Universale di Milano. Nei giorni del salone internazionale del vino e dei distillati di Verona (22-25 marzo) sarà infatti presentato ufficialmente il progetto espositivo sul vino made in Italy presente all’Expo e realizzato da Veronafiere-Vinitaly su incarico del Ministero delle politiche agricole. La notizia è stata oggi dal ministro Maurizio Martina in occasione della presentazione della rassegna veneta. Giunta alla 49° l’esposizione enologica sarà articolata in 91.000 metri quadrati (100.000 con Sol&Agrifood ed Enolitech) con la partecipazione di oltre 4mila espositori. Anche quest’anno Vinitaly prevede incontri b2b tra i buyer delle delegazioni ospitate e le aziende espositrici all’interno dell’International Buyer Lounge. In calendario inoltre un grande convegno per approfondire invece il tema delle trattative ITTP (Trattato Transatlantico sul commercio e gli investimenti con gli Usa). A questo, si aggiungono i focus su Hong Kong, Cina, Usa, Russia, Brasile, Australia.

Tra le grandi iniziative di Vinitaly, OperaWine in programma il 21 marzo in collaborazione con l’autorevole rivista americana Wine Spectator e, dal 16 al 20 marzo sempre a Verona, il primo Corso di certificazione per specialisti del vino italiano. Si tratta di un’innovativa iniziativa VIA - Vinitaly International Academy (il progetto educativo di Vinitaly International con la direzione scientifica di Ian D’Agata), che rilascia, dopo un esame finale, due livelli di certificazione: Italian Wine Ambassador (IWA) e Italian Wine Expert (IWE). Cinquanta i candidati, in rappresentanza di alte professionalità del settore (responsabili di alcune delle principali catene internazionali di hotel, giornalisti, Master of Wine) provenienti da Cina, Stati Uniti, Australia, Austria, Brasile, Canada, Corea, Francia, Germania, Hong Kong, Olanda, Regno Unito, Russia, Singapore e Ucraina. Sempre organizzate dalla VIA, tre Master Class+ durante Vinitaly, non solo di vini italiani. In collaborazione con Ismea un convegno sui vini artigianali, un’altra grande ricchezza dell’enologia italiana.

“Coerenti con l’identità b2b del Salone – ha spiegato Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere – Vinitaly 2015 sarà punto di arrivo di un’intensa attività di incoming, che abbiamo realizzato e potenziato con l’importante supporto del Mise, dell’Italian Trade Agency – Ice e anche grazie al Mipaaf. L’unione delle forze ci ha permesso di coinvolgere buyer e delegazioni di operatori selezionati da tutto il mondo, con un incremento dell’investimento finanziario del 34% rispetto allo scorso anno”.

Il 2014 è stato difficile per varie congiunture internazionali, ma il sentiment delle aziende- ha aggiunto il Direttore generale- è positivo, come risulta da un’indagine di Vinitaly su 30 tra le realtà enologiche più importanti. Si tratta di un panel ‘scientificamente non rappresentativo’, ma certamente significativo per il volume d’affari espresso, complessivamente circa 2 miliardi di fatturato, e per la dinamicità imprenditoriale. Ne è emerso che nel 2014 si è registrata una crescita del fatturato delle cantine italiane pari al 5% rispetto al 2013 e, dato importante, il 55% di queste esprime fiducia per il 2015; il 35% in questi primi due mesi ha già avuto riscontri positivi e il 5% prevede un anno molto positivo. Abbiamo imparato che di questi tempi è difficile fare previsioni e che i numeri cambiano velocemente, specie alla luce dei repentini e imprevedibili cambi negli assetti geopolitici internazionali che possono avere effetti diretti sul comparto, ma è indiscutibile – ha concluso Mantovani - che il settore vitivinicolo italiano mostra la sua vivacità e capacità di crescita”.

“Siamo consapevoli del ruolo che ci è stato riconosciuto dalle aziende e dalle istituzioni – ha affermato il presidente di Veronafiere Ettore Riello – di piattaforma di servizi per l’internazionalizzazione delle imprese.  Con questo impegno stiamo lavorando per raggiungere l’obiettivo lanciato lo scorso anno dal presidente del Consiglio Matteo Renzi in visita a Vinitaly, di incrementare l’export di vino del 50% entro il 2020”.

“Quando diciamo Vinitaly, non diciamo solo Verona, ma rappresentiamo al massimo- ha detto il ministro delle Politiche agricole con delega ad Expo, Maurizio Martina- l’esperienza vitivinicola nazionale, legata a doppio filo alla grande occasione di Expo. Un percorso tracciato già un anno fa, quando abbiamo iniziato a immaginare la collaborazione in vista dell’Esposizione universale di Milano, in particolare per il Padiglione del vino italiano. Ecco perché Vinitaly sarà sicuramente l’occasione per fare il punto rispetto ai 12 mesi di lavoro che abbiamo alle spalle: dal decreto sui diritti d’impianto a ‘Campolibero’, con alcune scelte di semplificazione, come la diffida prima della sanzione e la dematerializzazione dei registri vitivinicoli che, nelle prossime giornate, taglierà burocrazia per oltre 25mila operatori.

Il settore del vino, con 14 miliardi di euro di fatturato e oltre 5 miliardi di export, rappresenta al meglio- ha aggiunto- la capacità italiana di uscire dalla crisi e rilanciare. Abbiamo iniziato ad avere un’agenda di impegni concreti che si traducono in realtà, rispondendo alle esigenze del settore e lavorando sulla promozione. Per sostenere ancora meglio le esportazioni, il Governo ha varato un piano sull’internazionalizzazione che, per la prima volta, pone l’agroalimentare al centro di un sistema integrato. Ė chiaro che, in questo contesto, il settore vitivinicolo ha un ruolo fondamentale. Vinitaly, allora, sarà anche un momento di incontro e di confronto per lanciare nuove sfide. Penso ad Expo, ma anche alle azioni di rilancio dell’export. Voglio sottolineare che, per quanto ci riguarda, l’obiettivo di quest’anno- ha concluso- resta il testo unico per il vino. Sono convinto che un lavoro serio tra Governo e Parlamento possa portare davvero alla definizione di uno strumento in grado di aiutare tutto il sistema”.

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