Ti informiamo che, per migliorare la tua esperienza di navigazione questo sito utilizza dei cookie. In particolare il sito utilizza cookie tecnici e cookie di terze parti che consentono a queste ultime di accedere a dati personali raccolti durante la navigazione. Per maggiori informazioni consulta l’informativa estesa ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy. L'utente è consapevole che, proseguendo nella navigazione del sito web, accetta l'utilizzo dei cookie.

Home » Agronews » Vino: Eurostat boccia la qualità italiana

Agronews

Vino: Eurostat boccia la qualità italiana

Lo studio statistico dell'Unione europea assegna la maglia nera allo Stivale per la quota di produzioni dedicate alle produzioni Doc e Igp. Peggio di noi solo la Romania

Roma- Terzi nell’Unione europea per superficie coltivata a vigneto. Prima di noi la Spagna e la Francia. L’Italia è maglia nera per quanto la quota di vigneti dedicati al vino di qualità, ovvero i vini Doc e Igp: siamo penultimi. La classificazione è di Eurostat, l’ente di statistica europeo. Le due categorie nello Stivale- si legge in una nota- rappresentano solo il 52,1 per cento del totale, a fronte di una media europea del 78,2 per cento. Un livello più basso si registra solo in Romania con il 27,7 per cento di "vino di qualità". La voce "vino di qualità"- si chiarisce- non è una valutazione sulla bontà dei vini stessi. Eurostat classifica un vigneto in questa categoria semplicemente in base al fatto di appartenere alle due sovracitate categorie (Protected designation of origin e Protected geographical indication).

L'Italia- si spiega ancora-  sembra uscire penalizzare da questo tipo di classificazione. Entrando infatti nel merito dell’analisi desta una certa curiosità scoprire che nel rapporto annuale sui vigneti stilato dall'ente statistico Ue e relativo all'anno 2015, Paesi che teoricamente avrebbero una tradizione vinicola meno rinomata di quella tricolore possano vantare quote di territorio dedicate al "vino di qualità" ben più elevate. Ad esempio la Germania e il Lussemburgo, entrambi con il 100 per cento, ma anche la Repubblica Ceca (99,8%), e poi Croazia (90,9%), Ungheria (97,8%), Slovenia (99,3%), Slovacchia (98,3%) e il Regno Unito (99,9%). Al di là della Romania, solo in Grecia (52,5% di produzione catalogata come di qualità) si registrano valori simili a quello dell'Italia, mentre in Francia si sale all'84,4 per cento e in Spagna 95,6 per cento.

Tornando invece all'estensione dei vigneti, su quasi 3,2 milioni di ettari totali nell'intera Ue al primo posto si colloca la Spagna, con 941 mila ettari, seguita dalla Francia con 802 mila ettari e dall'Italia, appunto, con 619 mila ettari. Più lontano il Portogallo con 198 mila ettari, la Romania con 183 mila ettari e la Germania con 103 mila ettari.  Si precisa comunque in una nota- che si parla solo dell'estensione di territorio che reca vigneti e non della produzione effettiva di vino. Infine, curiosamente sul numero di proprietari di vigneti a svettare senza rivali è la Romania, con 854 mila casi ma una estensione media ridotta a 2 decimi di ettaro. Seguono la Spagna con 517 mila proprietari e l'Italia con poco meno di 300 mila casi e un estensione media di 2 ettari. Molto più concentrata la proprietà in Francia: 46 mila "holding" e una estensione media che supera i 10 ettari, la più elevata nell'Unione.

in data:04/04/2017

Cerca

Multimedia

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 4 luglio

  • foto

    Binomio, a Roma arriva la cucina all day long nata in Catalogna

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 27 giugno