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Trend & Mercati

“Bene risoluzione Mongiello su olivicoltura. Serve a dare fiducia agli operatori”

“Sostegni straordinari benvenuti al settore olivicolo in crisi perché è uno dei comparti trainanti dell’agricoltura nazionale”. E’ positivo il giudizio di Unaprol sulla risoluzione parlamentare presentata, in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati dall’ onorevole Colomba Mongiello più altri 46 deputati, per un intervento diretto al settore olivicolo nazionale.

La risoluzione impegna il governo a stanziare un importo di 90 milioni di euro, da ripartire nell'arco di un triennio per attivare iniziative dirette alla valorizzazione dell'olio extra vergine di oliva, con particolare riguardo ad azioni divulgative volte a favorire la conoscenza delle proprietà nutrizionali e salutistiche degli oli extravergini di qualità.

Per il consorzio olivicolo italiano il sistema di incentivi previsto deve essere assicurato, già in questa fase iniziale, per poi divenire un impegno a garantire al settore un regime di sostegno ben strutturato nel tempo.

“L’obiettivo - si legge nella nota diramata da Unaprol – è abbassare il livello di allarme che regna nell’olivicoltura nazionale, ridare fiducia agli operatori del settore, riaccendere l’economia dei territori per garantire sbocchi di mercato in Italia e all’estero del nostro migliore prodotto made in Italy”.

Le stime del Consiglio Oleicolo Internazionale, per la campagna 2014/2015, indicano una produzione mondiale pari a circa 2,4 milioni di tonnellate, con una contrazione del 27% rispetto alla campagna precedente. Il risultato è da attribuire alla forte flessione produttiva della Spagna e dell’Italia. Il 64% della produzione mondiale, pari a 1,5 milioni di tonnellate, si concentra nell’Unione Europea e mostra una flessione del 38% rispetto alla campagna 2013/2014. In questo contesto l’Italia detiene una percentuale del 20% della produzione comunitaria. Gli altri Paesi produttori del Mediterraneo, sono: Tunisia, Turchia, Siria, Marocco e Algeria.

In Italia le aziende agricole sono circa 900.000, mentre la superficie investita è di circa 1.000.000 di ettari. La fase industriale della filiera genera un volume d’affari di quasi 3 miliardi di euro che rappresenta circa il 3% del fatturato totale dell’industria agroalimentare. 200 circa le aziende che hanno come core business l’attività di imbottigliamento. Secondo le previsioni del COI I consumi mondiali si attesteranno intorno ai 2,8 milioni di tonnellate con una contrazione del 7% rispetto alla campagna precedente. Le aree di consumo più importanti si confermano l’Unione Europea e gli Stati Uniti, rispettivamente con una quota del 56% e del 10% del totale. Gli italiani consumano mediamente 11 chili di olio di oliva all’anno di cui 7,5 sono extra vergine.

I dati Istat relativi al periodo gennaio - novembre 2014 evidenziano un saldo negativo in volume pari a 204 mila tonnellate e in valore pari a 22 milioni di euro. Sul fronte delle importazioni circa il 74% è rappresentato da oli extravergini e vergini, con un incremento del 28% rispetto alla campagna precedente, arrivando alle 435 mila tonnellate.

Per quanto concerne le produzioni a denominazione di origine protetta, l’Italia conferma la propria posizione di leader per il numero complessivo di registrazioni degli oli di qualità riconosciuti il 34% è rappresentato da 43 marchi italiani, mentre più distanziati figurano altri Paesi come la Spagna (30) e la Grecia (29). Il 13% delle superfici olivicole in Italia, con 175.946 ettari, è coltivato a biologico, cui si aggiungono 46.372 in conversione. La superficie olivicola biologica risulta concentrata per oltre il 70% nelle aree meridionali; in particolare in Puglia (32%), in Calabria (29%) e in Sicilia (14%).

Bene, pertanto, il contenuto della risoluzione parlamentare Mongiello. “La sfida sui mercati internazionali, si legge nella nota Unaprol - sarà quella di agganciare il potere di acquisto dei consumatori che, sostenuto dalla ripresa economica, agevolerà nuovi acquisti, indirizzando la maggiore disponibilità di denaro verso i consumi e favorirà la domanda di oli extra vergine di oliva di qualità italiana sul mercato mondiale.

in data:01/04/2015

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