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Cantina Tramin, un ossessione maniacale per la qualità

La cooperativa vitivinicola dell’Alto Adige cambia protocollo produttivo prolungando a sedici mesi la curva di maturazione dei vini bianchi al fine di consentire ai prodotti enologici di sprigionare profumi ed eleganza

La sua fama si estende oltre i confini nazionali come testimoniano gli alti punteggi assegnati costantemente dalla stampa internazionale, insieme alle ottime recensioni che arrivano da nomi autorevoli come quelli di Robert Parker, Antonio Galloni, Tom Hyland, James Suckling e Ian D’agata, per citarne alcuni.  Ma la sua notorietà  si è spinta  fin nel paese del Sol Levante. Uno dei suoi prodotti vitivinicoli  di punta, il Gewürztraminer 2013 ,  è infatti apparso in una puntata del celebre manga “Drops of God”, il “fumetto“ giapponese, pubblicato anche in edizione francese e inglese  e definito da Decanter, per la grande capacità divulgativa, “la più influente pubblicazione sul vino degli ultimi 20 anni”. Parliamo di  Cantina Tramin, cooperativa vitivinicola dell’Alto Adige fondata nel 1898 dal parroco, Christian Schrott, allora deputato al Parlamento di Vienna e  collocata  a Termeno (Bolzano) nell’area geografica che identifica le produzioni di vini bianchi aromatici e speziati definite Gewürztraminer

Guidata da Willi Stürz, enologo e direttore tecnico, la cooperativa immette sul mercato  circa. 1,8 milioni bottiglie all’anno. L’ultimo fatturato ufficiale è relativo al 2014 ed è di 11 milioni di euro, mentre i principali mercati di vendita sono Germania, Usa, Russia, Svizzera e Giappone. La quota di mercato è suddivisa in  un 75 per cento Italia e in un 25% estero. Il prodotto è distribuito in enoteche, ristoranti, wine Bar, Bar, Hotel. La superficie vitata è di 260 ettari. I soci della cooperativa sono circa 300.

Ad oggi sono numerosi, come detto,  i massimi riconoscimenti ottenuti dalla critica nazionale e internazionale, ma fare qualità- hanno spiegato dalla Cantina Tramin è un’attitudine e un processo di miglioramento che è  iniziato circa vent’anni fa e che vede attualmente nel progetto #lookingforwardto una nuova, ultima sfida finalizzata a rendere indimenticabile la personalità dei vini Nussbaumer, Stoan, Unterebner.  Il progetto, nato nel 2014, consiste in un cambio del  protocollo produttivo che prolunga la curva di maturazione dei vini bianchi della linea Selezione in sedici mesi al fine di consentire ai vini di sprigionare profumi ed eleganza. Un filosofia e un ossessione per la qualità- si legge in una nota-  che  esclude la Selezione di Cantina Tramin dall’edizione 2016 delle più importanti guide enologiche.

Tra gli ultimi suoi prodotti troviamo invece PEPI 2014, capostipite di Sauvignon in purezza di Cantina Tramin. Il suo nome è stato scelto unendo le lettere iniziali dei nomi delle due località da cui trae origine.

Dal caratteristico colore giallo paglierino dai riflessi verdognoli, PEPI esprime tutta la sua eleganza e lo fa attraverso un’inconfondibile piramide olfattiva, tipica del Sauvignon di questa zona dell’Alto Adige, in cui emergono note fiorite che si evolvono in un bouquet di sambuco e ortica, riflettendo sul finale leggeri sentori esotici come mango e papaya, oltre che di pesca e di uva spina. Strutturato e di carattere, PEPI si abbina ottimamente ai primi piatti, piatti a base di pesce, carni bianche e asparagi. Sorprendente per la sua fresca sapidità e la mineralità armoniosa, esprime in sé tutte le caratteristiche del suo terroir, dei suoi ineguagliabili profumi, tipici del Sauvignon d’alta quota.

 

in data:06/01/2016

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