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Trend & Mercati

Cresce made in Italy a Taiwan. Nel 2014 + 100% su 2013

Il 2014 è stato un anno straordinario per le esportazioni italiane di olio di oliva a Taiwan. “In base ai recenti dati pubblicati dall’ istituto di statistica dell’isola, afferma Chiara Petrò direttore dell’ufficio Agenzia Ice a Taipei, le esportazioni italiane di oliva vergine ed extravergine sono aumentate del 100% in valore raggiungendo i 17.6 milioni di dollari con una cerscita del 100% rispetto al 2013. In questo modo – ha poi aggiunto la Petrò - l’Italia resta di gran lunga il maggiore fornitore di Taiwan di olio vergine ed extravergine con una quota di mercato pari al 58.4%”. dopo di noi il secondo fornitore di olio vergine ed extravergine di Taiwan è la Grecia con una crescita del 67% ed una quota di mercato del 18%.

I dati mergono dal Focus “esportare olio e food a Taiwan”, organizzato dall’agenzia ICE e da Unaprol con la collaborazione di Sol&Agrifood  a Verona durante il Vinitaly. Dai dati emerge che considerando anche la voce doganale 1509 nella quale rientrano tutti i tipi di oli raffinati di oliva, compresa la sansa, le importazioni di Taiwan sono state pari a 43.5 milioni di dollari con una crescita del 41.3% rispetto al 2013 e le esportazioni italiane sono state pari a 27.13 milioni di USD in aumento del 51% rispetto al 2013. Ovviamente l’Italia resta anche nel dato globale il fornitore principale di Taiwan con una quota del 62.3%.  In termini assoluti la quota di mercato, il secondo fornitore, della Spagna è pari al 26,3%.

I dati dimostrano che l’Italia si è attestata nel 2014 come fornitore di un prodotto di alta qualità prediletta sia dai consumatori che dagli importatori, specialmente dopo i numerosi scandali che si sono succeduti sin dalla fine del 2013 e per tutto il 2014 e che hanno coinvolto a tale punto le aziende locali da far perdere ai consumatori la fiducia nelle produzioni locali e spingendoli ad acquistare i prodotti importati che vengono di norma sottoposti a controlli molto maggiori. L’olio d’ oliva italiano è da sempre sinonimo di qualità ed affidabilità, viene preferito da chef e consumatori, il mercato si sta espandendo e diversificando ed è ormai propenso all’assorbimento di prodotti biologici e di qualità elevata.

Il recente problema relativo ad irregolarità nella produzione locale di oli misti (aggiunta di componenti non approvati dalla legge, non indicati fra gli ingredienti e spesso dannosi alla salute), ha dato un ulteriore impulso all’importazione di olio di oliva dall’Italia. Tuttavia il mantenimento del vantaggio comparativo acquisito dal nostro Paese richiede un’accurata azione promozionale. A partire dallo scorso anno, l’Ufficio dell’ agenzia ICE di Taipei è impegnato nell’attività promozionale a favore dell’ olio extra vergine di oliva italiano, lo scorso anno ha organizzato una vasta campagna promozionale che ha compreso tra l’ altro un seminario evento in collaborazione con Unaprol rivolto a importatori e grossiti del settore alimentare, opinion makers, giornalisti e manager food and beverage di grandi hotel, autorità sanitarie locali, coinvolgendo circa 100 addetti ai lavori.

“Forti di questa esperienza – ha concluso il direttore Petrò – ripeteremo l’evento il prossimo 10 giugno, presso l’Hotel Westin a Taipei e questa volta ci saranno anche aziende delle filiere tracciate di olio extra vergine di oliva italiano, organizzate da Unaprol”.

Solo da pochi anni si è diffuso l’ utilizzo dell’olio d’oliva nella cucina taiwanese, in precedenza il settore della gastronomia e cucina utilizzava quasi esclusivamente grassi di origine animale anche per le fritture. In tempi più recente oli di semi di vario genere, tra cui i piu’ diffusi erano gli oli di semi vari, arachidi, soia. Grazie alla maggiore consapevolezza per uno stile di vita e di cucina che predilige  abitudini più salutari, si e’ fatta strada la conoscenza sull’ utilizzo dell’ olio d’oliva e soprattutto di quello extra vergine in cucina.

In questo contesto molti sono stati gli importatori o i grandi gruppi che hanno preferito fare la propria scelta verso prodotti di qualita’ superiore provenienti dall’Italia ed hanno scelto di diversificare la loro offerta.

“Un’opportunità per le nostre imprese ha affermato il vicepresidente di Unaprol, Pantaleo Piccinno che va colta al volo grazie anche al regime doganale favorevole”. Il dazio all’importazione sull’olio di oliva a Taiwan è dello 0% sia per il prodotto puro sia per i prodotti miscelati. Una buona occasione per allagare l’orizzonte del made in Italy ad Est e da lì raggiungere nuovi mercati di sbocco per l’extra vergine di qualità italiano.

in data:24/03/2015

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