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Salute e Alimentazione

La cioccolata non è un rimedio alla depressione

Pubblicato uno studio sugli Archives of Internal Medicine

Brutte notizie per gli amanti della cioccolata. Un nuovo studio, pubblicato sugli Archives of Internal Medicine, rivela che cioccolato e depressione vanno di pari passo e non e' vero che il 'cibo degli Dei' sia un antidoto alla malinconia. Chi si sente depresso mangia circa il 55 per cento in piu' di cioccolato di chi non lo e'; e il consumo e' direttamente proporzionale allo 'spleen'. Ma in realta', anche se rimpinzarsi di cioccolato e dolciumi per sconfiggere l'umor nero e' diventato un cliche' in sitcoms e commedie romantiche, c'e' davvero "poca letteratura che colleghi il coccolato e la depressione", sostiene l'autrice dello studio, Beatrice Golomb, docente di medicina all'University of California alla San Diego School of Medicine.

Lo studio, spiega, fornisce prove a conferma "della credenza popolare che quando le persone hanno bisogno di tirarsi su, scelgono il cioccolato. Ma non e' affatto chiaro, se le persone depresse mangino piu' coccolato semplicemente perche' lo desiderano o se il consumo di cioccolato davvero contribuisce a sollevare uno stato d'animo depresso. Nello studio, Golomb e i suoi colleghi hanno seguito piu' di 900 persone e il loro consumo giornaliero; e hanno tenuto d'occhio l'umore dei partecipanti (ovviamente erano esclusi coloro che fanno uso di anti-depressivi).

Gli uomini e le donne considerate depresse mangiavano 8,4 porzioni di cioccolato al mese, rispetto alle 5,4 dei loro colleghi sereni.
Non solo: i piu' depressi tendevano a mangiare piu' cioccolato, quasi 12 porzioni al mese. Spiegare il legame tra cioccolato e depressione e' il classico dilemma dell'uovo e della gallina, spiega la Golomb: mangiare cioccolato - che in studi sugli animali e' stato dimostrato migliorare l'umore- puo' forse rappresentare una forma di auto-terapia per le persone depresse, o magari il cioccolato puo' rappresentare una sorta di alimento-conforto.

Ma il legame puo' essere letto anche in altro modo: esattamente come l'alcool, la cioccolata puo' far star meglio le persone depresse nel breve termine, ma mangiarne con assiduita' puo' avere un effetto negativo sulla salute e l'umore nel lungo periodo (soprattutto se si fa incetta di cioccolata-spazzatura, come le barrette, ricche di grassi saturi e ingredienti malsani). E allora cosa rimane da fare ai ciocco-dipendenti? Susan Albers, psicologa autrice di "50 Ways to Soothe Yourself without Food' (50 Modi per coccolare se stessi senza il cibo), insegna ai 'chocoholic' una serie di strategie per rendersi conto che anche una piccola quantita' puo' bastare: scartare il cioccolatino lentamente, ascoltare il rumore dell carta, sentirne il profumo e poi succhiarlo lentamente.

Oppure, rimangono le strade alternativa: "Se siete depressi e mangiate troppo cioccolata, cercate soluzioni piu' dirette come la psicoterapia o gli anti-depressivi", sentenzia Scott Bea, psicologo alla Cleveland Clinic: "Se avete bisogno di molto cioccolate, esaminate il vostro stato d'animo e cercate di capire se la depressione e e' un elemento della vostra vita"

in data:30/05/2010

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