Ti informiamo che, per migliorare la tua esperienza di navigazione questo sito utilizza dei cookie. In particolare il sito utilizza cookie tecnici e cookie di terze parti che consentono a queste ultime di accedere a dati personali raccolti durante la navigazione. Per maggiori informazioni consulta l’informativa estesa ai sensi dell’art. 13 del Codice della privacy. L'utente è consapevole che, proseguendo nella navigazione del sito web, accetta l'utilizzo dei cookie.

Home » Trend & Mercati » La crisi economica non ferma il settore avicolo

Trend & Mercati

La crisi economica non ferma il settore avicolo

Domanda domestica ancora in leggera diminuzione per le carni nelle quattro settimane che vanno dal 8 novembre al 5 dicembre 2010, ma il pollo continua a reggere bene, non potendo che migliorare le sue performance nel periodo successivo. Questo in sintesi il risultato principale della rilevazione periodica che Ismea svolge per Avitalia nel comparto zootecnico.

Nel periodo di riferimento, infatti, sono state acquistate oltre 15mila tonnellate di carne fresca di pollo, un aumento dell’1,8% rispetto allo stesso periodo del 2009, per un valore complessivo annuale (5 dicembre 2009-5 dicembre 2010) di quasi 189mila tonnellate (+ 3,2% rispetto al dato di un anno fa).

La variazione è importante in quanto il prezzo supera di poco i 5 euro al chilo e non si discosta di molto rispetto alla quotazione del 2009 (+0,6%). Anche gli acquirenti aumentano (+5,1%) raggiungendo quota 9.350.000 famiglie. Diminuisce invece l’acquisto medio che si riduce del 3,2% rispetto al 2009.

Aumenta considerevolmente anche la domanda domestica di carne fresca di coniglio che con 1.715 tonnellate acquistate incrementa il proprio mercato di oltre il 12% nonostante un aumento dei listini del 2%. Nel periodo in considerazione le famiglie che hanno acquistato coniglio sono state oltre 1 milione (+0,9% rispetto allo stesso periodo del 2009), con un acquisto medio di 1,44 chili per famiglia (+11,3%). Sul lungo periodo tuttavia la domanda domestica registra una diminuzione del 3,7% sebbene i prezzi siano leggermente calati (-1,2%).

I valori positivi del breve periodo fanno quindi pensare a un miglioramento del mercato di questi due prodotti, anche se nel lungo periodo si fanno ancora sentire gli effetti della pesante contrazione della domanda che ha colpito tutta l’economia mondiale.

I valori invece non sono positivi per i tacchini per cui la domanda domestica di carne fresca (3.511 tonnellate), nelle quattro settimane di riferimento, si riduce di oltre 11% rispetto all’anno precedente; anche sul lungo periodo gli acquisti domestici si riducono (-7,5%) e non sono incentivati neanche da una consistente riduzione del prezzo (-2,6%). Tuttavia i dati sono confortanti in quanto nel mese di novembre si registra sempre un calo fisiologico della domanda di tacchino, che invece nel periodo diventa un prodotto di punta.

Il mercato delle uova, infine, registra valori in aumento sia nel breve che nel lungo periodo. Nelle quattro settimane analizzate gli acquisti domestici nazionali sono infatti cresciti rispetto al 2009 (4,7%) malgrado il leggero aumento delle quotazioni. Aumentano anche le famiglie che nell’uovo trovano un alimento completo e facile da cucinare e che superano i 14.000.000. A questo incremento della domanda e del prezzo finale corrisponde purtroppo un decremento del prezzo all’origine che causa forti preoccupazioni nei produttori.

in data:28/01/2011

Cerca

Multimedia

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 4 luglio

  • foto

    Binomio, a Roma arriva la cucina all day long nata in Catalogna

  • video

    Tg Agricoltura. Edizione 27 giugno