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Trend & Mercati

Scaffale italiano: contro la crisi, Italia cala poker d’assi: bio, mono, 100% e Dop

I mille colori dell’extra vergine italiano finiscono in bottiglia formando lo scaffale più variegato che ci sia, quello italiano. L’intento è chiaro: segmentare l’offerta degli oli extra vergini per stimolare i consumatori ed i loro acquisti.

Con il 2014 alla spalle si conclude un biennio nero per il largo consumo che in due anni ha visto ridursi di oltre due punti percentuali i volumi di vendita, i motivi sono da ricercarsi nella crisi economica che ha infatti impedito l’inversione del trend negativo del 2013, nonostante il raffreddamento dei prezzi.

Gli analisti di mercato prevedono nel 2015 l’inizio di un moderato recupero. Contro i timori dello scorso anno che ha visto l’Italia unico paese con Pil negativo nel 2014 in Europa,  con una disoccupazione in crescita, povertà in aumento, decelerazione dei salari e timori crescenti di una spirale deflazione/debito, l’Italia dell’olio usa la leva della biodiversità per vincere la sfida dei mercati.

Il nostro Paese  vanta un patrimonio indiscutibile a livello mondiale, per le oltre 350 cultivar  censite, per la possibilità di ottenere oli dai sapori e dai profumi diversi che identificano un chiaro legame con il territorio, per le 43 Denominazioni di origine, per i circa 176mila ettari investiti a biologico e per molto altro ancora.

Le mutate preferenze dei consumatori stanno orientando anche le piccole imprese verso un processo di differenziazione sempre più spinto per conquistare nuovi segmenti di mercato tra i quali: Dop, Igp, Bio, 100% italiano, monovarietale. E’ la fotografia di un settore che emerge dai dati diramati da Unaprol e Sol&Agrifood al press coffee break di Sol che si svolge in coincidenza alla 49^ edizione di Vinitaly.

Nel tempo ed in maniera progressiva, secondo l’osservatorio economico di Unaprol,  lo scaffale degli oli si è arricchito di referenze con l’obiettivo di rendere sempre più qualificata l’offerta. Tale ampiezza di assortimento ha, però, reso più complesso il processo decisionale d’acquisto del consumatore, che si muove in una categoria commerciale permeata da incertezze che riguardano la qualità e i prezzi, fortemente disomogenei (effetto marmellata).

La gestione dello scaffale della Gdo vede convergere interessi fra loro contrastanti: da un alto la distribuzione che ha il fine di massimizzare il margine distributivo, dall’altro quello del produttore che ambisce ad un posizionamento ottimale e, non ultimo, il consumatore. Questi  davanti ad un assortimento così profondo, nutre il desiderio di essere aiutato nella scelta. Tale contesto sposta l’attenzione all’intera categoria commerciale e la convivenza su uno stesso scaffale di prodotti così diversi per qualità e prezzo deve essere adeguatamente gestita per fornire al consumatore tutti gli elementi che gli consentano di operare una scelta consapevole.

La sfida del prossimo futuro sui mercati internazionali sarà quella di agganciare il potere di acquisto dei consumatori che, sostenuto dalla ripresa economica, agevolerà nuovi acquisti, indirizzando la maggiore disponibilità di denaro verso i consumi così favorendo la domanda di oli extra vergine di oliva di qualità italiana sul mercato mondiale

in data:25/03/2015

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