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Nel 2013, con 307 milioni di bottiglie vendute contro 304 il prosecco ha battuto lo champagne. L'export- secondo dati Ovse è a +11,5% in volumi nel 2013 e +16% in valore rispetto al 2012
07/03/2014 13:30
Una vittoria di poco scarto, ma ugualmente importante: nel 2013, con 307 milioni di bottiglie vendute nel mondo contro 304, il prosecco ha battuto lo champagne. A ufficializzare l’importante risultato di mercato è Giampietro Comolli, responsabile dell'Osservatorio economico italiano dei vini (Ovse).
Entrando nello specifico dell’analisi si evidenzia come l’export per le bollicine italiane continui ad andare a gonfie vele: +11,5% in volumi nel 2013 e +16% in valore rispetto al 2012.
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Nel 2013-nonostante il difficile momento economico- le vendite sono aumentate di un 1,7 per cento in quantità e del 4,2% in valore. Tra i motivi del trend controcorrente il ritorno alle preparazioni domestiche e la ricerca di ingredienti di qualità
04/03/2014 16:28
La crisi non penalizza il burro. La notizia di mercato, che è sorprendente rispetto al momento difficile dei consumi, è ufficializzata da Assolatte sulla base di dati Nielsen. Nel 2013- stando alle analisi- il burro ha visto aumentare le vendite dell'1,7% in quantita' e del 4,2% in valore.
Secondo l’Associazione Italiana Lattiero Casearia lo scorso anno gli italiani hanno speso 371 milioni per acquistare il burro nei punti vendita della distribuzione moderna
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Secondo indagini di mercato il Centro Italia risulta l'area geografica meno vantaggiosa dal punto di vista economico. Il costo medio varia tra i sette e gli undici euro se l'acquisto è accompagnato da una bibita
01/03/2014 10:21
Assaporare una buona pizza è sempre una grande delizia per il palato. Trovare quella che ci piace di più a un costo abbordabile non è però sempre cosa facile. Secondo recenti indagini di mercato la pizza più cara è a Milano e quella più economica a Reggio Calabria con i prezzi della Margherita passati dai 3,36 euro di media del 2002 agli attuali 6,50 (+93,5%-dati Fipe). La pizza più cara del mondo, La Louis XIII di Renato Viola, costa invece 8.300 euro.
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Il lieve calo mensile dell'indice generale- segnala Istat- è principalmente dovuto alla diminuzione dei vegetali freschi (-4,6%) e della frutta fresca (-1%) su cui incidono fattori stagionali
28/02/2014 12:57
I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona diminuiscono dello 0,3% su base mensile e crescono dello 0,9% su base annua (in rallentamento dal +1,3% di gennaio). Lo rileva l'Istat precisando che si tratta delle stime preliminari. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto diminuiscono dello 0,3% rispetto al mese precedente e crescono dello 0,5% nei confronti di febbraio 2013 (in sensibile attenuazione dal +1,2% di gennaio).
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Gli unici a guadagnare sono i "low cost", che nel 2013 registrano un aumento dell'1,6% a fronte di una flessione dell'1,0% per l'intero comparto della grande distribuzione. A dicembre alimentare in calo dello 0,5 per cento
25/02/2014 10:25
Le feste di Natale non salvano l’alimentare. A dicembre del 2013- segnala Istat- le vendite al dettaglio tornano a scendere, calando dello 0,3% rispetto a novembre e del 2,6% su base annua. L'alimentare a livello mensile (-0,5%) fa anche peggio del resto dei prodotti (-0,3%).
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A Ravenna il prezzo maggiormente salato, a Bari quello più economico. L’Italia è il primo paese al mondo per produzione di caffè torrefatto e leader nella realizzazione di macchine. I tedeschi i principali consumatori
25/02/2014 09:56
I caffè più cari si pagano generalmente in Emilia Romagna, in particolare a Ravenna (1,08 euro), Ferrara (1,07 euro), Bologna (1,04 euro, lo stesso valore di Bolzano), Forlì e Modena (1,02 euro). A segnalarlo è uno studio di mercato presentato a Tirreno C.T., in corso a Carrara Fiere fino al 27 febbraio. In media il prezzo di una tazzina di caffè è di 0,94 euro, mentre il cappuccino si attesta su 1,26 euro.
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Secondo dati eleborati da Tirreno C.T. (fiera del settore della ristorazione e dell’ospitalità) nel capoluogo lombardo di spende 3,64 euro, mentre Roma si attesta su 2,80 euro e Napoli su 2,57 euro
23/02/2014 12:57
Acqua minerale e panino restano la combinazione preferita degli italiani in pausa pranzo. A seguire pizza, primi piatti e insalate. Lo scontrino medio del pranzo fuori casa può essere calcolato in circa 7,40 euro, che moltiplicato per i circa 2 miliardi di pasti dà un fatturato di 14,7 miliardi di euro. I panini, però, non sono uguali ovunque. Si va da 1,65 euro di Arezzo, o dall’1,88 euro di Ferrara (città con uno dei caffè più cari), si passa ai 4,11 euro di Lecco, ai 3,89 euro di Bergamo, ai 3,55 euro di Aosta. Per quanto riguarda le principali città: Milano è la metropoli più cara con 3,64 euro
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La difficoltà economica del momento, secondo un'indagine Coldiretti, sta portando sempre di più i connazionali” (54 percento) a chiedere di preparare il classico sacchetto per portare a casa gli avanzi del pasto per il giorno dopo
22/02/2014 10:56
Cade il tabù della "doggy bag". Piu’ di un italiano su tre (36 per cento) non lascia alcun avanzo al ristorante o in pizzeria, ma crescono addirittura del 54 per cento nell’ultimo anno quelli che se ne vanno portando via i resti della tavola. A rilevarlo è un’indagine on line condotta dal sito www.coldiretti.it sui comportamenti degli italiani a tavola nel tempo della crisi, presentata a Brescia nell’ambito dell’iniziative per l’Expo
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21/02/2014 14:38
A gennaio 2014 l'inflazione su base annua resta ancora ferma allo 0,7%, lo stesso valore gia' registrato a dicembre e novembre, che risulta il piu' basso da oltre quattro anni (novembre 2009). Lo rileva l'Istat confermando le stime. Basti pensare che a inizio 2013 il tasso era il triplo (2,2%). Su base mensile invece l'aumento e' dello 0,2%.
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A rivelarlo è un'analisi di Assolatte su dati Nielsen, che ha indagato i criteri con cui i consumatori decidono dove fare la spesa domestica. Nella speciale classifica al secondo posto si piazzano gli ipermercati
21/02/2014 14:16
Resta il supermercato il punto vendita preferito dagli italiani quando si tratta di fare acquisti di latte, yogurt, burro, panna e formaggi: ben il 45% delle famiglie indica il super come il negozio privilegiato per comprare questi preziosi alimenti. A rivelarlo è un'analisi di Assolatte su dati Nielsen, che ha indagato i criteri con cui i consumatori decidono dove fare la spesa domestica. Dietro al super - indicato dal 45% delle famiglie italiane - in seconda posizione nella classifica dei negozi preferiti per comprare latte e derivati c'è l'ipermercato (21%), seguito dai negozi tradizionali (10%) e infine dai discount (9%).